La Valsesia ha saputo produrre nel tempo un “artigianato artistico” di qualità grazie soprattutto alla grande “Fabrica” del S. Monte che abbisognava di competenze e mano d’opera locale in vari settori e nel passato ha raggiunto livelli eccelsi come ad esempio la scuola “Barolo”.
Ecco quindi artigiani-artisti del legno, del vetro, del ferro battuto, del restauro… Attraverso la SOMS alcuni di loro mettono a disposizione e trasmettono il loro “savoir-faire”.
Con l’istituzione dell’Albo delle Maestre di Puncetto e la costituzione di una sezione apposita nella Società Operaia di Mutuo Soccorso, gestita dalle medesime, si è altresì dato vita ad appositi corsi di insegnamento della tecnica, attraverso una didattica sperimentata e consolidata.
Il puncetto valsesiano nasce da un susseguirsi di nodi ben serrati, alternando parti piene e parti vuote. Si utilizzano solamente due tipi di nodi: nodo di andata che si esegue da sinistra verso destra, con il filo che gira sull’ago in senso orario, nodo di ritorno da destra verso sinistra con il filo che gira sull’ago in senso antiorario.
